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10 domande a… Davide Sottocornola

Davide Sottocornola con la sua nuova IbisUn solo termine per definirlo: dominatore. Davide Sottocornola, nella stagione 2008, ha vinto tutto ciò che poteva vincere: si è portato a casa la classifica finale della prima edizione del Superenduro, ha vinto il titolo di campione italiano tra gli amatori a Pila, ha dominato il circuito italiano di downhill primeggiando nettamente in tutte e cinque le tappe (Pragelato, Caldirola, Collio, Ravascletto e Abetone), dominando tra gli amatori, essendo tesserato come master sport, ma facendo segnare ottimi tempi anche nella classifica assoluta degli agonisti (sempre tre i primi dieci tempi assoluti). E proprio da questa sicurezza e tranquillità – Davide pur essendo sempre al limite ha avuto una stagione priva di infortuni – è maturata la decisione di tesserarsi come élite nella prossima stagione, sempre nel team Cicobikes, con l’ambizione di ben figurare a livello assoluto e di continuare a gareggiare nel Superenduro: «Amo di più la discesa ed è lì che mi focalizzerò, però l’enduro è una disciplina in crescita che regala soddisfazioni».

1. L’evento più bello della stagione
Per me l’evento più bello della stagione, al quale ho partecipato, è stato l’Enduro Series (trofeo delle nazioni enduro) in Francia, a Les Deux Alpes. Mi è piaciuto molto per la formula di gara, molto dura e con manches da 15 minuti simili al downhill; un’esperienza nuova ed emozionante che mi ha portato a rappresentare l’Italia nell’enduro… Da ripetere sicuramente nella prossima stagione, decisamente più preparati! L’anno scorso abbiamo “sondato il terreno”… ci siamo ritrovati un pò spiazzati a causa della grande diversità dal Superenduro italiano.

2. La giornata peggiore
Grazie a Dio durante il 2008 non ho avuto una “giornata peggiore” nè nell’ambito sportivo nè in quello privato… Niente rotture, a differenza del 2007, e niente gare finite molto male. Unico rammarico è non potermi essere confermato nelle prime posizioni dell’assoluta al campionato italiano a Pila. Mannaggia all’acquazzone in partenza!!! Ci tenevo molto a concludere bene visto che mi sentivo molto a mio agio nell’affrontare la pista.

3. La gara e il percorso più bello del calendario italiano
Beh, senza ombra di dubbio Pila per quanto riguarda la discesa. Pista bella tosta, veloce e resa ancora più eccitante dall’importanza della gara. Spesso vado a Pila ad allenarmi, perchè grazie alla fluidità delle sue piste riesco sempre a divertirmi.
Riguardo al Superenduro direi invece la gara di Sauze d’Oulx per le sue speciali semplici, facili ma molto divertenti per la loro guida flow.

4. Il tuo idolo di tutti i tempi, nel mondo del downhill
Il mio idolo? Decisamente Nicolas Vouilloz! Niente da dire… vederlo scendere era semplicemente fantastico!

5. Come è cambiato il mondo del downhill da quando gareggi? E le biciclette?
Ho iniziato a gareggiare nel ’96 in Garfagnana su percorsi totalmente diversi da oggi: pochi salti, zero sponde… sentieri naturali più che piste. Ovviamente anche le bici di allora non erano di certo prestanti e adatte a grandi performances, considerato il fatto che avevano solamente 10 centimetri di escursione! Oggi è decisamente tutto più evoluto e più divertente.

6. Quale ruolo pensi dovrebbero avere i media in questo sport?
Questo sport è decisamente poco preso in considerazione dai media e da sponsorizzazioni consistenti… D’altra parte se la TV cominciasse a informare i ragazzi che oltre al calcio esiste anche altro, qualche sponsor in più per i giovani emergenti ci sarebbe.
Internet e i giornali ne parlano, ma solo chi è appassionato si informa. Gran parte della gente quando nomino il downhill non ha idea di cosa stia parlando: la TV aiuterebbe ad appassionarsi ad uno sport così sano e divertente.

7. Che cosa serve per far crescere il movimento?
Team come Argentina Bike, Axo di Bruno Zanchi, e Ready2Ride stanno facendo un ottimo lavoro, formando squadre ricche di giovani e giovani promesse. Eventi come la Townhill di Bergamo aiutano l’informazione e diffondono la curiosità tra la gente.

8. I tuoi obiettivi per il prossimo anno
Confermarmi tra le prime posizioni dell’assoluta nel downhill e dare di nuovo il meglio nel Superenduro, che quest’anno prenderà senz’altro più piede.

9. Un giovane emergente su cui scommetteresti per il futuro
Sicuramente Franceskino (Francesco Colombo) e Gianluca Vernassa… Dei veri “piccoli aerei”! Li vedo molto convinti e motivati con una dote naturale.

10. Il 2008 verrà ricordato per…
Personalmente, per la prima esperienza nel Superenduro. In generale, per l’abbandono alle gare di Alan Beggin… Spero di ritrovarlo presto sui campi di gara!

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by Alessandro Mano, pubblicato il 22 gennaio 2009 alle 02:13 e archiviato in: interviews tag: 10 questions • 1996 • alan beggin • argentina bike • axo • bergamo • bruno zanchi • cicobikes • davide sottocornola • downhill • enduro • enduro des nations • enduro series • francesco colombo • garfagnana • gianluca vernassa • nicolas vouilloz • pila • ready2ride • sauze d'oulx • superenduro • townhill • tv

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