Champéry, la pista delle piste che mette paura a tutti
Solo la prima parte è un po’ ripida. Poi c’è il traguardo.
Champéry è lo spauracchio di ogni discesista, e dopo due anni di saggezza, un pizzico di follia dell’UCI ha portato a riproporre il tracciato impossibile: quest’anno, Coppa del Mondo; il prossimo, 2011, il mondiale.
Quando si sale alla partenza con la seggiovia, si ha idea del ripido. Ma è poi scendendo a piedi lungo la pista che ci si rende conto che restare in piedi è quasi impossibile, che ci sono dei salti enormi con l’atterraggio tra una pianta e, mezzo metro più in là, il vuoto.
Tre anni fa, a fare le spese già nel track walk fu Greg Minnaar, che si lussò una spalla scivolando sul fango.
Poi, Sam Hill dimostrò che acqua o polvere, radici o sassi, non c’era nessuna differenza: sulle piste tecniche e disumane, lui era il più forte. Dovette accontentarsi di un terzo posto, ad un secondo e mezzo da Matti Lehikoinen, ma che valeva oro: sceso per ultimo, dopo aver dato 15 secondi a tutti in qualifica, prese gli sgoccioli di un acquazzone che ha annegato le speranze degli ultimi quaranta atleti a scendere. Pur cadendo, l’australiano arrivò ad un passo da un’impresa che rimane memorabile anche se non riuscita fino in fondo. Gli occhi gelidi di Lehikoinen, sull’hot seat in attesa dell’ultimo a scendere, e il terrore quando ha visto Hill in vantaggio all’intertempo, fanno il paio con l’inchino di Steve Peat, che su pista asciutta ha fatto segnare lo stesso tempo del mostro di Perth.
Quest’anno Hill non ci sarà, ancora alle prese con guai alla spalla. Non ci sarà nemmeno Rachel Atherton, che ha deciso di riposare e guarire dall’infortunio alla spalla di Leogang. Non era in gara neanche nel 2007, quando girava per i paddock con un braccio al collo e un polso KO.
Fare un elenco di favoriti è un’incognita. Forse Brendan Fairclough potrebbe riuscire nell’impresa di un primo successo in Coppa del Mondo. Forse Sam Blenkinsop può essere avvantaggiato rispetto agli altri, Aaron Gwin può essere la sorpresa; Lehikoinen può proporre un bis che avrebbe del clamoroso. Piste come questa, o come la successiva di Commezzadura, in Val di Sole, decideranno definitivamente la classifica generale di Coppa, con Minnaar, Peat e Gee Atherton che non saranno di certo lontani dalle prime posizioni. Tra le donne, l’incognita è doppia: vincerà chi avrà più pelo sullo stomaco. Tre anni fa, tra le prime tre, Marielle Saner (assente nel 2010), Emmeline Ragot e Sabrina Jonnier, e tutte le altre i distacchi furono abissali: una quindicina di secondi più indietro si trovavano tutte le altre.
Gli italiani
La pattuglia di italiani è particolarmente folta. Oltre al tricolore Lorenzo Suding (Black Arrows – MTB Hérin school), assente per infortunio nel 2007 e che ammette candidamente di non sapere «cosa potrò fare con una pista così ripida, piena di contropendenze e curve strette: lo dirò solo dopo aver fatto una discesa», Marco Milivinti (Cingolani – Protone) ha dalla sua la positiva – e fortunata – esperienza di un 23esimo posto nel 2007.
Lotteranno con le unghie e con i denti per una qualificazione Claudio Cozzi, che potrebbe mostrare le sue doti su una pista di questo livello, Tommaso Ilardi, Marco Perardi e Claudio Perotti (tutti e quattro del Team Dayco), Carlo Gambirasio e Davide Michelis (Surfing shop), Mattia Arduino, Andrea Gamenara, convocato dalla FCI, e Pietro Caire (Argentina bike), Edoardo Franco (Kenda – Playbiker) e Francesco Petrucci (Ancillotti – Doganaccia racing team, convocato FCI). Tra le donne, correranno Alia Marcellini (Surfing shop) e Federica Perardi (Team Dayco).
Il programma: gara il sabato
Venerdì 23 ore 14 qualificazioni downhill
Sabato 24 ore 13.15 finale downhill donne, diretta gratuita su Freacaster.tv
Sabato 24 ore 14 finale downhill uomini, diretta gratuita su Freecaster.tv
Link
L’elenco completo degli iscritti (pdf): uomini e donne.
Il sito ufficiale di Champéry.
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