Lorenzo Suding racing diary #16: la trasferta più lunga dell’anno
Scrivo dall’Australia e sono le 5.30 del mattino. Alle 3.50 ero già sveglio, quindi mi sono messo nella reception a scrivere due cose e guardare un film. La desarpa bike per me non è stata solo una gara ma anche un perfetto weekend di riding con i miei amici. Tutti erano così gasati per la gara, anche quelli che non hanno potuto partecipare in bici hanno contribuito a creare un evento fighissimo. La cosa che mi è piaciuta di più in assoluto è stata la trasferta. Non c’era! Ahah, mi sono svegliato a casa mia a Pila, ho preso il casco e la bici per lasciarmi rollare giù da Tasha (il ristorante della seggiovia di Chamolé) per beccare Bubba e altri e fare un rientro fino a Gressan, all’area verde per l’iscrizione. Quanto mi piace girare con gente che ha come unico scopo girare in bici e divertirsi…
A volte, noi che facciamo le gare dimentichiamo quanto è bello quello che facciamo, meno male che ci sono quelli che ce lo ricordano. Dopo aver preso il numero siamo tornati su da Tasha con l’ovovia per mangiarci una pasta. Il tempo era come sempre impeccabile e tutti i Black Arrows erano lì. Degli agonisti c’erano Bugno, Sottocornola, Galimba, Edo Franco, Marco Perardi e la sua sorella Federica, Mazzulin, Fusinski, Elisa Canepa, Brugné, Billa e tanti altri, super gasati per dare gas insieme. Corrado Hérin ha aperto la gara con Vernassino, Franco senior e Mauro Cornaz hanno fatto i chiudipista! Non ci credevo ma vedendo il direttore di Pila partecipare mi ha dato tanta motivazione a spingere tutti che conosco a fare gravity! Spero di veder mio padre su una bici da DH un giorno. Wuay!
La qualifica era divisa in tre “heat” (gruppi). Ero nel primo, ed ero contento di non avere Sottocornola e Bugno da combattere perché la festa della sera prima si faceva sentire! Ma già Edo e Brugné mi mettevano abbastanza pressione! In partenza mi hanno passato, ma dopo la prima curva mi sono infilato come un volpino e ho pedalato tanto e di un colpo ho sentito la leva del freno posteriore che si staccava, e prima di poter guardare non c’era più…
Buono, mi mancano solo 2100 metri di dislivello, vediamo se mi amazzo… Gas aperto e giocandomi tanti jolly nelle curve ce l’ho fatta a sorpassare e mettermi in prima posizione, con Edo e poi Brugnè dietro. Con l’aiuto del mio importantissimo angelo custode ho passato il traguardo primo! Mi sono coricato per terra col petto che andava su e giù come un tappetto elastico! Mi sono ripreso buttando la testa nella fontana e prendendomi una birretta. Bugno ha vinto vinto la sua manche, io secondo ho fatto il secondo tempo, quindi ero nella prima fila di partenza in finale. Meno male perche si parte tutti assieme! Oh oh…
Di sera ero più che stanco, abbiamo fatto cena da Tasha e poi Mazzulin, Bubba ed io siamo andati a nanna da me, che volevamo ripigliarci per la grande gara.
Desarpa sunday!!!
Svegliati con tanto caffè e i Queens of the Stone Age che pompavano eravamo molto gasati! Un attimo in garage a cambiare leva, gomme, pasticche e olio, per beccarci di nuovo da Tash per colazione, o meglio brunch. Dopo la pasta, abbiamo chiacchierato e poco a poco si faceva sentire l’ansia della monster race che ci chiamava su in partenza. Su con la seggiovia del Chamolé A.K.A. “il bosco” con tutti i Black Arrows, Galimba e Marco Perardi, giù la poderale fino al piccolo ma lunguissimo lift del Couis 1. La risalita, che più o meno dura un’ora, faceva comunque piacere perché il posto è stupendo e il tempo era perfetto. Arrivati su, ho lasciato la mia bici in partenza per andare a cercare la leva del freno persa il giorno prima, ma ho mollato la ricerca perché mi chiamavano in partenza. Ci siamo messi in posizione di battaglia. Guardavo indietro per vedere dove erano messi i miei amici e mi sentivo come nel fronte di una guerra! Ho mollato un paio di “Wuay!!!” (il nostro urlo di battaglia) e i Black Arrows me l’hanno restituito ancora più forte! Mancavano due minuti e ho acceso il mio iPod che dava gas con Rise Against! Mauro Cornaz e Carlo Franco hanno tirato giù la corda e siamo partirti tutti di un colpo, in una nuvola di polvere che si vedeva da Gressan! Wuuuuay!!!
Ho fatto una misera partenza ma sapevo cosa fare. Mi sono infilato nell’interno della curva sorpassando due ragazzi e poi un altro nelle due curve dopo e così ero terzo seguendo Bugno e Sottocornola che pedalavano senza scherzare. Ancora sulla prima strada sterrata sulla discesa velocissima ci siamo messi in perfetta scia, poi diventava salita e ho visto Bugno che a metà salita cominciava a scattare come un pazzo, sorpassando Davide e io dietro lo copiavo sempre sfruttando la sua scia, per poi alzare la marcia e sorpassare Bugno! Wuay, ero primo! Ma già sentivo la fatica e sbagliavo le staccate in contropendenza che erano super scivolose, ma in fondo il drifting ci piace a manetta! Quindi tanto gas! Avevo Bugno e Sottocornola attaccati che mi mettevano pressione. Cominciava il pezzo tecnico con tante rocce, che con la stanchezza diventavano molto irritanti, perché perdevi velocità dappertutto, in un punto ero quasi fermo, ma quardando indietro rimaneva solo Bugno, staccarlo sara difficile pensavo. O cado io e mi sorpassa, o cade lui. Ho deciso di non esagerare perché sapevo che neanche valeva la pena provarci, speravo solo di non fare cazzate, ma curva dopo curva mi sentivo ripigliarmi dalla super-fatica e potevo di nuovo dare del gasssssssssssssssssssssssss! Wuay! Su una curva polverosa, in cui ho esagerato in entrata portandomi a giocare un jolly e facendo una nuvoletta di polvere, probabilmente ho accecato il mio rivale, faccendolo sbagliare e cadere. Ero un po più tranquilo e motivato. Ho pedalato ancora più forte e sono arrivato al bike park del Baby Gorraz, dove tutti tifavano per cui ho alzato la mano per salutarli, ma sotto il casco non si vedeva che ero assolutamente scoppiato!… Giù al Chamolé a fianco del ristorante di Tash e ancora giù all’inizio del rientro, che conoscevo come le mie tasche! Sapevo che se non sbagliavo di tanto sarebbe stata dura per Bugno sorpassarmi, anche perché c’era una polvere incredibile che rendeva difficile vedere… Ero contentissimo e giravo benissimo, ogni volta che passavo qualcuno che tifava volevo andare più forte! Sul pezzo in piano, lunghissimo, mi sono tolto per un secondo il casco e mi sono fatto dare un bicchiere d’acqua per non morire disidratato. Era passato oltre un quarto d’ora di gara… Rimesso il casco e lanciatissimo fino alla fine faccevo le staccate al limite e derapavo anche sull’asfalto avvicinandomi alla meta di Gressan! Gli ultimi 300 metri erano i più brutti, tutto sul piano nel prato non mi sentivo andare avanti ma guardavo indietro e Bugno non c’era. Ce l’avevo fatta! Con la mano in aria festeggiavo, passata la linea d’arrivo ho preso una birra e aspettavo i miei amici per festeggiare! Siamo andati al bar a mangiare un gelato e di sera alla Bella Napoli, la nostra pizzeria preferita, poi al pub a dare ancora più gas! Wuay!
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Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05, #06, #07, #08, #09, #10, #11, #12, #13, #14, #15.
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