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Lorenzo Suding racing diary #14: Abetone, wuay!

Arrivati giovedì sera con Milivinti, che guidava con tanto piacere il mio super Scudo, abbiamo preso le chiavi dell’appartamento al Residence la Riva dopo aver mangiato la peggiore e più cara pizza della mia vita. Di sera ci siamo guardati Over the Top col mio idolo Sylvester Stallone. Yeah! Venerdì dovevo prima togliere un po’ di gioco nelle boccole dell’ammortizzatore per mezz’oretta sotto il nostro fighissimo gazebbo della KTM. Avevo la mia nuova bici e non vedevo l’ora di provarla ad una gara. Il primo giro stavo ancora dormendo e sono entrato in un bell’alberone. Nel terzo giro cominciavo a capire le cose, e iniziavo ad andare come piace a me. A tutta! Wuay!

Dopo 7-8 giri ero gia abbastanza contento e conoscendo il percorso dall’anno precedente non volevo esagerare. Anche perché se giro troppo, trovo il mio limite troppo presto e poi cercando di migliorare esagero sul manico e cado, e poi m’incazzo ed esagero ancora di più, risultando in dolore. Di sera pizza al pub The Grog, buonissima, e poi all’Hotel Lungo Bosco per girare su internet.

A casa a quardare un po’ di Into the wild sul mio laptop e addormentarmi lentamente. Dopo 10 ore di sonno ero rincoglionito e ancora col sonno nei occhi ho fatto due giri di riscaldamento. Mi sono ripreso dal sonno. Non c’era musica o niente nel campo gara, allora ho messo la mia musica dalle casse vecchie dello super Scudo…

Per pranzo ho mangiato con i pochi Black Arrows che c’erano, perche c’era la signora Bionaz che mi ha invitato. Pasta buonissima, come a casa. Ciccio era lì e ha mangiato come un maiale, come sempre. Ahah! Poi ho fatto un giro con lui dietro per mostrargli le mie hot line. Ma avendo mangiato come un schifoso, lo staccavo tutto il tempo. Poi l’ho lasciato a provarle da solo. Altri tre giri per divertirmi sul fango viscido del bosco dell’Abetone. L’ultimo giro avevo dietro Brook, che sul fango è un mago. Io con tutta la mia modesta pensavo di poterlo staccare, come risultato ho avuto tanti sketchy moment (jolly): lui cadeva, e io pure. Ma mi rialzavo ridendo, perché è bello fare il pagliaccio sulla bici! E’ bello anche arrotolarsi sulle rocce come se niente fosse. I’m indistructible!

L’ovovia ha chiuso alle 17.00, ma la fila per lavare la bici era lunga fino le 8… poverina l’idropulitrice, da sola per 300 bici… no comment… furbo come sono ho lasciato stare, chiacchierando con Galimba per due ore e poi lasciando la bici infangata per pulirla la mattina dopo…

Domenica. Svegliato alle 6.40, perché Mili faceva casino, e senza colazione né niente ci siamo diretti al campo gara. Che sembrava piutusto un funerale… Ho pulito la bici senza fare coda. Che volpino… E poi su per fare tre giri provando le linee di gara. Prima della qualifica ero sotto il gazebo, mettendo a posto la bici e ingrassandola bene. Ho persino aperto il mozzo posteriore per ingrassarlo. Per il resto del tempo mi sono gasato pompando un po’ di musica e dando un mal di testa a Mili. Scusa Mili.

In partenza non me la sentivo di fare sul serio, ma cosa dovevo fare… Dando del gas sulla curva con appoggio ho esagerato e i piedi sono esplosi via dai pedali e di nuovo, come a Canazei, ero seduto sulla gomma posteriore, ma almeno stavolta la mia vescica si è risparmiata, essendo un tratto piano. Ho dovuto ripartire da fermo, e poi incazzato come ero ho datto tutto e di più, per finire quarto. Wuay!

In finale mi sentivo meglio ed ero confidente. Davanti a Bugno e me è partito Mili, lanciando i suoi 1000 watt sul pedale e la catena come quasi previsto è saltata in aria come niente, facendogli fare una musata incredibile. Rankin lo ha aiutato a toglierla ed è ripartito come un bravo atleta. Nella mia run ho piantato la ruota anteriore in un albero, ripartito e arrivato su un retilineo da pedalare c’era Mili che tifava. GRANDE!!! Pensavo di averla persa di nuovo come a Canazei, ma invece, sempre andando senza quardare linee o niente, solo aprendo e sperando bene, ho chiuso con un buon tempo. Terzo overall! Wuuuuuuuay!

Io e Mili siamo tornati da Genova invece che da Modena, e abbiamo ovviamente beccato tre ore di coda nei tunnel schifosi di Genova. Le ultime due ore fino ad Aosta ho guidato io, ma non so come ho fatto… La musica ad alta volume, i chewing-gum, le finestre aperte e andando a 160 km/h ha aiutato…

Abbiamo dormito nel furgone di Mili da dio.

Alla prossima!

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Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05, #06, #07, #08, #09, #10, #11, #12, #13.

by Lorenzo Suding, pubblicato il 16 luglio 2009 alle 10:13 e archiviato in: riders tag: abetone • aosta • brook macdonald • coppa italia • daniele cosseta • downhill • dytech • fabrizio troilo • genova • ktm • lorenzo suding • lorenzo suding racing diary 2009 • marco bugnone • marco milivinti • modena • nathan rankin • sylvester stallone

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