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Lorenzo Suding racing diary #06: Vallnord = tante botte

Siamo qui a La Massana da lunedì, Marco (Milivinti, ndr) ed io. Il nostro manager Maurizio Lazzero ha prenotato un apart-hotel abbastanza bello, con una jacuzzi! Yeah! L’abbiamo già sfruttata al massimo, perché dopo un viaggio di dieci ore da La Bresse fin qui ci stava un po’ di relax con le bollicine. Martedi siamo andati in bici su strada, da La Massana fino alla race area per vedere se c’era qualcuno già piazzato. Sono circa dieci chilometri in salita abbastanza tosta, e con la nostra natura competitiva io e Mili spingevamo abbastanza.
Nel paddock c’era solo il bus della Evil. Tornati giù con la pista di freeride, tanti saltini e tante curve di ghiaia tipo Collio.

Mercoledì ha piovuto tutto il giorno e l’unico gasato a girare era Barney, cioè Milivinti: quelli che conoscono Marco e i Simpson sanno perché. Voleva girare e io non volevo acqua, quindi ho fatto il bravo compagno di squadra e l’ho portato su quattro volte sul solito percorso da freeride.

Giovedì era il primo giorno ufficiale. Abbiamo montato i gazebo, preso i pass, i numeri e via sul percorso. Era come essere tornati una settimana dopo la gara dell’anno scorso: era tutto come l’abbiamo lasciato. Tante buche, tante radici e tanti alberi. Pista stretta, con canali in mezzo. Molto tecnica. Siamo scesi nella pioggia per poi metterci in viaggio per l’aeroporto di Barcellona. La ragione di tre ore di viaggio: il nostro meccanico Fusinski ci fa il piacere di prestarci la sua assistenza. Meno male. Peccato che per tornare guidavo io, e peccato che abbiamo sbagliato strada tre volte. Il nostro Daily ci ha di nuovo portati sani e salvi su per le montagne, con la nebbia e la neve! Arrivati all’una, siamo andati subito a letto per svegliarci presto.

Venerdì era freddo e umido. Ed eravamo stanchi morti. Non ce l’avrei fatta senza tanto caffè. Ero sulla bici in cima alla montagna con Mili. Mezzo addormentato, abbiamo fatto 3 run fighissimi a stecca, tanto la pista la conoscevamo già. Dopo un pranzo leggero di nuovo su a provare. Spingevo nelle curve, cercavo di girare forte ma le gomme non lo permettevano. L’anteriore partiva, e sono finito per terra cinque volte. Sempre in curva e sempre perché mi fidavo troppo. La sera a lecare i graffi e i tagli, e non c’è niente di meglio di una Jacuzzi per farlo.

Sabato. Non ce la facevo proprio ad alzarmi, e sono rimaso a letto per un’ora in più, mentre i ragazzi sono andati su. Che bello svegliarsi con calma in coppa: non mi succede quasi mai. Mi sono lavato la faccia, ho messo a bollire un instant coffee e ho cercato di svegliarmi con musica hip hop americana sul portatile. Che bel modo per iniziare una lunga giornata… Ho preso la bici da 4x di Barney alla seggiovia giù a La Massana, alle 10.00 precise ero su al gazebo Dytech. Avevo tempo fino la 12.30 per allenarmi.

Con calma ho montato l’altra Boxxer WC 09, per vedere se il ritorno funzionava anche su quella. Partito per la prima discesa, la forca era un po’ dura, e mi è venuto in mente di aver messo troppa aria, perché sono psi non sono bar. Che furbo! Quindi radadam ting ting tam e dritto in un alberello. La spalla lo schivava, ma la gamba non ce l’ha fatta. Pam! Mi sono subito accorto che questo significa ematoma. Per me ormai è tradizione. Sono una vittima del picchiare duro con il quadricipite. Ho fatto ancora 2 run con meno psi nella Boxxer, e funzionava meglio. Le Minion tenevano abbastanza, ma non abbastanza da non cadere. Sono caduto sulla ghiaia. Ormai era norale. L’ultimo run di prova era buono, mi sentivo pronto. Ma sentivo anche la gamba destra gonfiarsi, nonostate l’avessi fasciata stretta.

La mia partenza era alle 13.51, dietro a Klausmann. La gamba era sempre più dura, quindi per far andare giù il sangue mi sono coricato nell’area di partenza e ho messo su un tronco la gamba destra. Quasi addormentato, mi alzo di colpo, pensando di aver perso la partenza! 13.43.
Ho preso la bici, ho rifatto mentalmente la pista, pensando a dove frenare e cambiare bla bla bla… e via in partenza. Un pugno su pugno con Klausmann, lui è partito. Ero rilassato, ma sentivo un po l’adrenalina. Ho spalancato gli occhi e fatto due respiri veloci e profondi per svegliarmi e gasarmi. Beep beep e via.

Le prime curve azzeccate, sono sceso giù nel primo bosco bene ma non troppo gasato. Mi sentivo passivo, e ogni 30 secondi la gamba mi si induriva. Dovevo scioglierla sedendomi un po’, per poi attacare di nuovo. Ho fatto solo un piccolo errore, ma non ho dato di certo il massimo, e mi sono piazzato 53esimo. Sono contento che nonostante la caduta e tutto sono riuscito a qualificarmi. I tempi sono di nuovo super appiccicati, con distacchi bassissimi. Due secondi in meno e sono già nei top 30. Ho un distacco di 10 secondi da Hill… Wuay!!

Domani andrò a tutta! Ciao!

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Le puntate precedenti del diario di Lorenzo: #00, #01, #02, #03, #04, #05.

by Lorenzo Suding, pubblicato il 16 maggio 2009 alle 20:22 e archiviato in: riders tag: andorra • dytech • la massana • lorenzo suding • lorenzo suding racing diary 2009 • marco milivinti • marcus klausmann • maurizio lazzero • sam hill • simpson • vallnord

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