Vallnord: Dan Atherton domina il four-cross. «Ripagato per i sacrifici». La Beerten non ha problemi tra le ragazze
«Non ci credo ancora, sono troppo felice». Le prime parole di Dan Atherton dopo aver vinto il four-cross di Vallnord sono come la fine di un incubo: «Dopo la prima tappa di coppa del mondo il mio morale era sotto i piedi. Mi sono allenato molto in America questo inverno, ma dopo Maribor mi dicevo “sono ancora lontano dai primi”. Non ho mollato e adesso sono qui, vittorioso». Il britannico, unico della famiglia a disputare quest’anno il four-cross, ha preceduto dominando la finale il campione del mondo Brian Lopes e il tedesco Guido Tschugg, su un tracciato impegnativo per le condizioni meteo al limite della praticabilità, ma meno spettacolare rispetto a quello del primo round della World Cup.
Tra le ragazze, vince senza problemi Anneke Beerten che, a parte qualche errore nella prima batteria, conduce dalla prima all’ultima curva tutta la gara: «Oggi è stata dura, non avevo un buon feeling con il tracciato – ha commentato subito dopo la seconda vittoria consecutiva l’olandese – curvare era difficile, la parte centrale era molto scavata, quasi come motocross, dura fisicamente e difficile. Dopo la prima manche sono migliorata perché sono tornata a divertirmi guidando. Il percorso era molto diverso da Maribor, che era una pista bellissima, ma la mountin bike è anche questo». A completare il trionfo MS Intense, il secondo posto di Mio Suemasa, che ha preceduto Fionn Griffiths.
Fango, pista lenta, caschi integrali e poche cadute
Per la prima volta, al cancelletto di partenza si presentano tutti in integrale: anche Brian Lopes e Cédric Gracia, che normalmente indossano la “scodella”, intimoriti dalla pista zuppa d’acqua e dai grandi salti preferiscono calzare il “full face”. Il tracciato è impegnativo e lento, soprattutto nella parte centrale in cui un pianetto e una curva senza sponda spezzano il ritmo di doppi, panettoni e paraboliche che caratterizzano la prima e l’ultima parte della pista.
Per le ragazze, la zona della “pro line”, in cui è stata creata un’alternativa più lenta a tre grossi doppi, è particolarmente difficoltosa, a causa dei segni profondi lasciati durante le prove dai rider. Le batterie dei sedicesimi filano via senza incidente, due in meno a causa di qualche ritiro.
Negli ottavi, Romain Saladini, autore del miglior tempo in prova, sbaglia il grosso triplo a metà percorso, cade e alza bandiera bianca. Gracia dà spettacolo, sbagliando il rettilineo iniziale, pieno di salti e recuperando puntualmente saltando molto più degli altri in un grosso triplo e spuntando davanti a tutti nella curva successiva. Sembra lanciato verso la finale, ma nella “semi” esce: proprio il grosso triplo della “pro line”, fa due vittime eccellenti: Jurg Meijer e CG lo approcciano affiancati, l’olandese cade e Gracia resta in piedi per un niente, ma fermo in un punto di contropendenza non riesce ad entrare in finale.
La gara femminile è a tratti noiosa, a tratti estrema: nei solchi della parte centrale, l’impegno delle ragazze trasforma il four-cross in un cross country, alla ricerca della linea più aderente in piedi a spingere sui pedali. L’unico sussulto si ha nella finalina per il quinto posto, quando Melissa Buhl, in testa, cade proprio sul salto finale, a meno di dieci metri dal traguardo.
Tra gli italiani, Federico Ravizzini esce, chiudendo quarto di batteria ai sedicesimi, in una batteria impegnativa, essendo stato a lungo terzo. Elisa Canepa lotta e chiude terza il suo quarto di finale, alle spalle delle inarrivabili Buhl e Suemasa. Infine, l’ormai consueto bollettino medico degli italiani: dopo l’incidente di Livio Zampieri a Maribor, questa volta è il turno di Federico Gemme, che è caduto nelle prove libere procurandosi una frattura scomposta del metacarpo della mano sinistra.
Four-cross
Classifica finale uomini
1. Dan Atherton (Gran Bretagna, Animal – Commençal)
2. Brian Lopes (USA, Ibis)
3. Guido Tschugg (Germania, Fusion)
4. Ratislav Pirman (Slovacchia, Four elements – Yeti)
5. Kamil Tatarkovic (Repubblica Ceca, Suzuki – RB)
6. Cédric Gracia (Francia, Commençal – Furious – Oakley)
7. Jurg Meijer (Paesi Bassi, RSP)
8. Quentin Derbier (Francia, Team Planet X)
9. Mickael Deldycke (Francia, Kenny)
10. Ross Milan (USA, Yeti – Fox shox)
52. Federico Ravizzini (Italia, Scout)
55 classificati
Classifica finale donne
1. Anneke Beerten (Paesi Bassi, MS Intense)
2. Mio Suemasa (Giappone, MS Intense)
3. Fionn Griffiths (Gran Bretagna, Norco)
4. Anita Molcik (Austria, Four elements – Yeti)
5. Diana Marggraff (Ecuador)
6. Katarina Tothova (Repubblica Ceca)
7. Angelika Hohenwarter (Austria)
8. Melissa Buhl (USA, KHS)
9. Joanna Petterson (Sudafrica)
10. Kathy Pruitt (USA, Jamis)
12. Elisa Canepa (Italia, Iron Horse – Playbiker)
14 classificate
Classifica di coppa del mondo (dopo 2 tappe)
Uomini
1. Guido Tschugg 350 punti
2. Rafael Alvarez De Lara 280 punti
3. Dan Atherton 250 punti
4. Brian Lopes 200 punti
5. Cédric Gracia 180 punti
Donne
1. Anneke Beerten 500 punti
2. Anita Molcik 230 punti
3. Fionn Griffiths 200 punti
4. Mio Suemasa 150 punti
5. Melissa Buhl 90 punti
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