Marco Nicoletti alla Urge Cabo Verde
Pubblico qui, nella versione completa e ridotta per motivi di spazio nella versione cartacea, l’articolo uscito sabato 15 gennaio nelle pagine locali del quotidiano La Stampa sull’esperienza di Marco Nicoletti, “mago” delle gare endurance e “guru” italiano dei 29 pollici (facciamolo diventare un po’ rosso), alla Urge Cabo Verde, la gara ad inviti organizzata da Fabien Barel a metà febbraio nelle isole africane dell’Atlantico. Marco correrà in sella ad una Niner WFO 9 2011, una full suspension con ruote da 29 pollici.
Se scia, deve avere il tallone libero, con sci da telemark larghi così. Se va in bici, una sola marcia è sufficiente: del cambio fa volentieri a meno. Anche la bici da downhill deve avere ruote da 29 pollici: le classiche da 26 le lascia agli altri.
Marco Nicoletti, per gli inglesi sarebbe un «alternative», per i piemontesi un «bastian cüntrari».
34 anni, vive ad Arvier, lavora come meccanico di bici ad Aosta. Come ciclista, ha spaziato dalle gare di cross country, al freeride e al downhill, passando per l’enduro – una disciplina recente simile ai rally automobilistici, con «prove speciali» in discesa e trasferimenti non cronometrati in salita – per arrivare alle gare di durata in solitaria, le cosiddette endurance. Nicoletti nel 2010 ha vinto l’Endurance Tour italiano in sella alla sua bici singlespeed – senza cambio – con ruote da 29 pollici, e ha chiuso quinto assoluto la 24 ore di Finale Ligure, tra una selva di atleti, provenienti da tutto il mondo, tutti rigorosamente con cambio e ruote da 26.
Ora, inattesa, è arrivata la chiamata per rappresentare l’Italia e il mondo dei 29 pollici alla «Urge Cabo Verde», gara ad inviti, a metà tra il downhill marathon e l’enduro, organizzata dal 7 al 14 febbraio dal pluricampione del mondo di downhill Fabien Barel nelle isole dell’Atlantico: «Mi ha contattato il distributore francese di Niner, la bici con cui corro – dice Nicoletti – e non ci potevo credere. Cosa ci faccio io tra campioni come Nicolas Vouilloz o Hans Rey?». Mostri sacri che, dopo una carriera di successi, sono ambasciatori della discesa in tutto il mondo. «Hanno scelto me come testimonial dei 29 pollici, non tanto per il risultato tecnico: in quel caso avrebbero dato spazio, solo per non andare lontano dalla Valle d’Aosta, a qualcuno come Lorenzo Suding».
«In Italia non siamo ancora abituati al fatto che qualcuno gareggi solo in discesa - aggiunge Nicoletti – come succede nello sci, dove al fondo e allo scialpinismo di aggiunge lo sci alpino, che è la fetta più grande del mercato. Per gare come questa, serve una grande preparazione, e l’inverno valdostano non aiuta. Mi alleno sui rulli e facendo scialpinismo, vado spesso fuori Valle, ospitato da amici a Massa, in Liguria o nel biellese, dove non c’è neve, per migliorare la tecnica di guida in discesa».
La «Urge» è una gara anomala, nata tre anni fa sul monte Kenya: «L’evento non è la gara in sé, ma la beneficenza. Ogni atleta è legato a uno sponsor che fornisce bici e telai, messi all’asta su eBay. Anche il negozio dove lavoro, Lucchini, ha fornito abbigliamento e accessori». Lo scorso anno, la manifestazione ha raccolto oltre 30 mila euro per la popolazione del Nepal.
Link
Il sito ufficiale della Urge Cabo Verde.
29pollici.com, il sito a cui Marco Nicoletti collabora.
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