Edo Franco NZ trip diary #14: senza leva del freno
su un traghetto tra l’isola del sud e quella del nord [Nuova Zelanda], 25 gennaio 2010, ore 15.30 (3.30 ora italiana)
23 gennaio
Primo giorno di prove, qui a Nelson.
Questa mattina appena svegliato ho guardato fuori dalla finestra e stava diluviando… guarda caso. Ieri sera avevo già previsto l’acqua e avevo messo su la gomma da fango davanti. Così colazione e poi siamo andati sul luogo della gara. Sono andato ad iscrivermi e poi mi sono preparato per salire in partenza insieme a Wyn, Tim, Wozza e Sean (l’ultimo aggregato alla truppa) che tra le altre cose, dopo averci parlato un po’, ho scoperto essere Sean MacCarroll, l’australiano che correva in world cup una decina di anni fa, nel team Global – Orange, e che aveva fatto secondo nella tappa di coppa in Giappone.
Purtroppo ieri non siamo andati a fare il giro a piedi perché diluviava e così oggi il primo giro l’ho fatto alla cieca. La pista, che è superscivolosa e fangosa, resta tutta in mezzo al bosco fitto, tipico di questa zona con pini e cespugli urticanti, della serie che se per sbaglio finisci nei cespugli ne esci tutto puntinato: è la stessa cosa che entrare in un nido di zanzare, per rendere l’idea.
Partenza e subito un paio di curve veloci, un paio di tornanti su dei lastroni di roccia e poi rock garden! A quanto pare qui i rock garden vanno di moda… Altre pietre e contropendenze bagnate e poi una serie di gradoni tutti tra le rocce. Si sbuca in un punto fuori dal bosco con un ripido e poi un doppio abbastanza grosso di sette o otto metri. Un single track veloce sempre roccioso e “denso” di braking bums per poi entare una serie di sponde velocissime tra i cespugli e sbucare infine nel pratone finale, dove ti trovi di fronte una montagna, un buco ed un’altra montagna. Questo è il doppio finale! Al primo giro, appena l’ho visto mi ha un pochino intimorito, ma il secondo giro ho saltato entrambi i grossi doppi del percorso. Era più l’impressione che la difficoltà del salto in sé.
Così, tra una coda per le risalite ed un’altra, ho fatto quattro discese di prova. La spalla va molto meglio! La leva del freno davanti che mi aveva aggiustato Justin tiene benissimo, quella dietro che ho aggiustato io attaccando una vite con il nastro americano invece non sembra essere molto solida, perché quando faccio forza sul freno la vite flette e va a toccare la manopola. Il problema sorge nella pietraia, dove frenando quasi solo con il freno davanti non riesco a stare dritto e la ruota mi scivola da tutte le parti. Il pomeriggio verso la fine delle prove sono salito a piedi per vedere ancora un paio di linee.
Tornati a casa ho lavato la bici, ho rimesso la gomma da asciutto perché nel frattempo la pista stava asciugando parecchio e mi sono preparato per la cena. Tra un po’ penso proprio che mi infilerò nel sacco a pelo ad ascoltare un po’ di musica prima di addormentarmi. Domani giorno gara… speriamo che non piova né questa notte, né domani, altrimenti sarà tosta riuscire a stare in piedi!
A domani.
24 gennaio
Domenica mattina. Questa notte purtroppo è piovuto ancora. E, a quanto pare, anche abbastanza.
Sveglia presto per essere sul campo gara il più presto possibile. Colazione e poi via alle risalite per fare il giro di prova. Il tratto iniziale nel bosco ed i tornanti iniziali mi sembravano meglio di ieri, ma appena sono entrato nella pietraia è iniziato il bello! Dietro non riuscivo a frenare e non riuscivo a stare dritto. In cento metri di pietraia sono uscito di pista tre volte. Arrivato in fondo ho pensato un po’ e ho deciso che forse era meglio rinunciare. Andare su e partire voleva dire cadere e sinceramente, visto che sono a metà del mio viaggio, e ho ancora un mese per stare qui non mi andava di rischiare. Anche volendo scendere piano era praticamente impossibile perché non riuscivo a fermarmi.
Sono tornato alla macchina, mi sono cambiato e sono andato all’arrivo a vedere la gara, questa volta da spettatore, purtroppo. Nella seeding run Nathan Rankin ha segnato il primo tempo. Tra la seeding e la finale ho incontrato per caso Thomas Jeandin, un mio amico svizzero che abita a Ginevra, che non sapevo essere anche lui qui in Nuova Zelanda. Così nelle prossime settimane penso passerò un po’ di tempo in giro con lui.
Vado a mangiare qualcosa e poi torno all’arrivo per la finale. Tra gli junior alla fine vince Rupert, mentre tra gli élite ha la meglio Scolsey, secondo Pédemanaud e terzo Brook. Nathan finisce quinto, con la maglia sporca e strappata… è caduto nel single track appena sopra il tratto finale.
Adesso sto scrivendo da casa di Horse, mentre aspetto che arrivi la gente… hanno organizzato un PTP (pump track party) con barbecue proprio qui a casa di Horse. Domani sarà giornata di spostamenti. Infatti si torna nell’isola del nord!
25 gennaio
Mi sono svegliato questa mattina e Wyn non c’era. Dopo venti minuti che ero in piedi lo vedo rientrare a casa. Stava rientrando ancora dalla serata di ieri! Il party a casa di Horse è stato per me una cosa mai vista prima! Ci saranno state un sessantina di persone nel giardino, che alternavano giro nella pump track e giro di birre! A fine serata c’erano un paio di elementi che erano più che a tutta, e una montagna di bottiglie di birra vuote. Tim, Horse ed io siamo però andati a dormire, quando gli altri si sono spostati in città. E non era poi prestissimo.
Dopo aver fatto colazione, ritirato i cinque materassi su cui dormivamo, piazzati in cucina ormai da sei giorni e aver messo un po’ in ordine casa di Horse, abbiamo caricato le bici in macchina e ci siamo diretti verso Picton, dove avevamo il traghetto alle 2 p.m.
Arrivati alla biglietteria, Wyn mi ha fatto nascondere sotto le borse infilato nel sacco a pelo, perché aveva prenotato i biglietti solo per due, mentre noi eravamo in tre. Così io sono stato nascosto per una mezz’oretta e lo stesso ha fatto qualcun’altro nel furgone di George Brannigan.
Una volta parcheggiata la macchina nel traghetto sono saltato fuori dal sacco a pelo… non ce la facevo più! Sembrava di essere nella sauna!!! Adesso siamo sul traghetto e tra un attimo dovremmo arrivare a Wellington. Da lì dovrei andare a casa di Nathan, e da domani affittare un van e quindi essere più autonomo e non dipendere più da Wyn.
Talk u soon!
Link
I risultati della gara di Nelson.
Tutte le puntate del NZ trip diary.
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