L’italiano di Collio parte con il piede sbagliato: protesta e “sciopero” dei team
«E’ vergognoso, non è possibile che il tracciato del campionato italiano, pericoloso e mal segnalato, non sia ancora pronto il venerdì prima della gara»: Roberto Vernassa si fa portavoce di un gran numero di atleti e team manager che hanno protestato oggi, venerdì 17 luglio, scioperando e non girando sul percorso dell’italiano di Collio. «La delusione è grande – prosegue il team manager di Argentina bike – perché ci aspettavamo tutti che il tracciato fosse pronto, come annunciato sul programma ufficiale, già da mercoledì». E invece, ancora oggi, la fettucciatura non era stata effettuata, e non era stata piazzata alcuna protezione nei punti pericolosi: «Abbiamo girato in mattinata – racconta Lorenzo Suding, tra i favoriti per la vittoria – e i ragazzi dell’organizzazione ci facevano fermare sul percorso perché lo stavano sistemando e stavano tirando le fettucce. Non siamo dei pagliacci che rischiano l’osso del collo dietro ogni curva, ma dei professionisti». Così i team Axo cycling – Gruppo Pro-Gest – Scott, Argentina bike, Ready2Ride – MDE bikes, Surfing shop, Dytech, Iron Horse – Kenda – Playbiker, Ancillotti – Doganaccia e Scout – Da Bomb, oltre a numerose squadre amatoriali, hanno deciso di restare fermi ai box.
I ragazzi della Alutech, Elisa Canepa e molti altri sono saliti a Collio per provare il percorso sin da martedì, trovando gli impianti di risalita chiusi. La società organizzatrice ha avuto problemi con l’erogazione dell’energia elettrica, e con l’impianto fermo la preparazione del percorso, rimasto sostanzialmente identico a quello dello scorso anno, non è stata possibile. Solo l’intervento del sindaco di Collio, Mirella Zanini, che ha firmato un provvedimento d’urgenza per l’erogazione dell’energia elettrica, ha potuto salvare l’evento.
«Chi è deputato a controllare le sedi delle principali competizioni del nostro sport?» si domanda Vernassa. «Come è possibile che la Federazione assegni l’organizzazione dell’appuntamento principale del calendario italiano a società che non riescono a garantire lo svolgimento della gara e soprattutto la minima sicurezza dei tracciati? Ognuno di noi spende soldi e tempo per uno sport che è solo passione, ed è normale attendersi che almeno la gara tricolore sia all’altezza della situazione».
La protesta, a cui hanno aderito gran parte degli atleti ma non la totalità, vuole essere un segnale: atleti e team hanno annunciato che intendono correre sabato e domenica, per «onorare un appuntamento importante per il nostro sport», nonostante le condizioni del tracciato, le condizioni meteo che promettono pioggia e acquazzoni (già venerdì pomeriggio una grandinata ha condizionato ulteriormente le prove libere) e i venti di protesta: «Non è possibile però non imparare mai dai propri errori», hanno concluso.
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