Il racconto fotografico di Schladming. Seconda parte
E’ pigro? E’ poco allenato? Si accontenta di essere tra i top rider senza riuscire a fare il grande salto? Le domande attorno a Brendan Fairclough sono sempre tante, soprattutto quando parte da grande favorito. Lo scorso anno cadde a poche curve dal traguardo, quando era nettamente in vantaggio su Blenky e Hill. Quest’anno ha impressionato per la facilità di guida, per la velocità nei tratti tecnici e la determinazione. Ma in finale, non si sa come, ha chiuso solo quinto.
Stupendo il siparietto che Andrew Neethling e Matti Lehikoinen gli riservano in prova, quando gli urlano dietro, nel bosco, “Go Sam!“, facendolo andare su tutte le furie. La somiglianza con il compagno di squadra Sam Hill è impressionante.
C’è poco altro da dire su Steve Peat…
Daniele Cosseta era all’esordio in coppa del mondo, ed è stato “rimandato”. La qualificazione tra 240 iscritti non era impresa facile all’esordio, e “Galimba” non si è certo perso d’animo, girando con Marco Milivinti e Lorenzo Suding per cercare di carpire linee e segreti. Il valdostano ha ancora molto su cui lavorare, considerando che il rivale di sempre Andrea Gamenara lo distanzia di oltre 15 secondi. Ha chiuso 149esimo, a 45 secondi da Hill.
E’ il campione del mondo junior, corre per un team italiano e ha calcato le nostre piste per tutto l’anno. Brook MacDonald non ha colto la qualificazione nel downhill per pochi secondi (e dopo il primo intertempo era 48esimo) e ha dato spettacolo nel four-cross, assieme al compagno di team Wyn Masters.
Un altro protagonista sia nella discesa, sia nel four-cross è Dan Atherton, qui ritratto in qualifica nel DH. Il fratello “meno forte” in una famiglia di fenomeni è però arrivato quinto nel 4X, cogliendo il miglior risultato del week end per la famiglia Atherton. A Schladming si è rivista girare, fuori gara, Rachel: promette di tornare e dominare nel 2010.
Elisa Canepa ha chiuso ancora una volta prima delle italiane, 22esima in qualifica, a pochi secondi da una qualificazione persa a causa di due scivolate.
Greg Minnaar ha girato “piano” per tutto il week end. Voci non controllate tra i paddock dicevano dopo la caduta in qualifica che aveva battuto violentemente la spalla ed era in forse per la finale. Sabato mattina invece era di nuovo sul percorso, come nuovo, a studiare linee impossibili. A lungo sulla hot seat, è stato scalzato solo dai primi due della classifica, cogliendo un importante terzo posto. Ciò che stupisce è che abbia perso due secondi da Sam Hill nella parte alta della pista, più scorrevole ed a lui più congeniale.
Sabrina Jonnier ha scosso a lungo la testa al traguardo, non contenta della sua manche finale. E il tempo le dà pienamente ragione, essendo arrivata al peggior risultato stagionale, a ben 5 secondi dalla rivale Tracy Moseley. E il prossimo anno con la Atherton tra i piedi sarà tutto molto più difficile…
E’ il campione italiano junior 2008, lo scorso anno si è avvicinato più volte al podio in Italia e a prestazioni da qualifica in coppa del mondo. Quest’anno però Edoardo Franco sembra un’altro: ha perso la capacità di mollare i freni. Lo stile c’è sempre, ma i tempi sono alti. Una caduta nella parte finale del bosco, dalla quale è uscito tra il boato dei tifosi, ha aggravato la situazione. Da rivedere il prossimo anno, quando gli impegni scolastici gli daranno più tempo per acquisire il ritmo di gara.
Marco Bugnone ha ricoperto il ruolo di migliore degli italiani, dopo che una caduta e un problema meccanico hanno tagliato fuori dalla finale Lorenzo Suding. Il piemontese è stato concreto per tutto il week end, girando fortissimo nel bosco. In finale però si è stupito del tempo così alto, nonostante credesse di essere andato molto forte.
Si sarebbe mangiato le mani. Diciottesimo dopo il primo intertempo della qualifica, caduto nella parte più ripida e scivolosa del bosco, si è scomposto e non è riuscito a cogliere la qualificazione per una manciata di secondi. Nathan Rankin, oltre dieci anni in giro per il mondo dalla Nuova Zelanda all’Europa per correre ad alto livello, è rimasto scottato da questo passaggio a vuoto.
Gee Atherton è stato concreto e veloce per tutta la stagione. In finale a Schladming ha avuto l’unico passaggio a vuoto, con un primo intertempo che segnala qualche errore nella parte alta del tracciato. Avrà modo di rifarsi il prossimo anno.
E’ il grande deluso del week end: Andrea Gamenara è arrivato ad un soffio dalla qualificazione, cogliendo un 83esimo posto ad appena un secondo e mezzo dall’80esima piazza. A 18 anni è la più grande promessa del downhill nostrano, e se solo maturerà di testa potrà cogliere grandi risultati.
Un campione da rifondare. L’esperienza nel team Dytech, della quale è completamente deluso, ha rischiato di segnare irrimediabilmente una carriera in ascesa. Marco Milivinti era l’anti-Beggin lo scorso anno, e quest’anno in un nuovo team, con un potenziale inespresso e uno spirito di sacrificio invidiabile, sembrava poter fare il grande salto. Invece ha messo troppo tempo a trovare il feeling con il nuovo mezzo, e poi il nuovo mezzo ha smesso di avere feeling con lui… Il grande augurio che il mondo della discesa italiano fa a Milivinti è di trovare un nuovo team e nuovi stimoli, perché la sua storia sportiva non può finire così.
Per la cronaca, pur dovendo fare tutto da sé, Marco è arrivato a due secondi dal tempo della qualificazione, 85esimo.
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I risultati del downhill e del four-cross di Schladming.
La prima parte del racconto fotografico.
La terza parte.
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